Patente drone

Patente drone: licenze, obblighi e limitazioni

La normativa sulla patente drone è ormai sempre più rilevante per chi utilizza sistemi a pilotaggio remoto a fini professionali o amatoriali.

 

Correttamente, la norma mira a garantire la sicurezza delle operazioni e il rispetto di divieti. Solo seguendo percorsi formativi certificati e rispettando i paletti di legge, è possibile condurre i droni in modo sicuro e consapevole. Chi desidera approfondire questi aspetti può contattarmi. La regolamentazione mira giustamente a tutelare diversi aspetti. In primo luogo la sicurezza, sia per quanto riguarda le potenziali interferenze in volo, sia per ciò che concerne la privacy e l’incolumità delle persone che potrebbero trovarsi sotto la traiettoria di un drone.

 

Allo stesso tempo, le norme servono a responsabilizzare i piloti, affinché acquisiscano una formazione adeguata prima di cimentarsi “ai comandi”. Solo apprendendo tecniche, procedure e limitazioni si può imparare a gestire i droni in modo davvero consapevole.

 

Anche per questo è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati, in grado di trasmettere tutte le nozioni necessarie seguendo i criteri stabiliti. In tal modo l’esperienza di volo sarà sempre e solo positiva.

 

Patente droni: cosa prevede la normativa italiana

La patente drone in Italia è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica n.100 del 13 giugno 2017. In base alla normativa, per pilotare droni con peso superiore a 250 grammi è necessario conseguire un’apposita abilitazione.

 

Secondo quanto stabilito da tale decreto, per pilotare droni con peso superiore a 250 grammi è necessario conseguire una delle abilitazioni previste (A1, A3), rilasciate dopo aver seguito i corsi teorici e pratici di addestramento.

 

Il decreto stabilisce inoltre che chi ottiene l’abilitazione A1 può condurre velivoli con massa massima al decollo fino a 4 kg, nei cieli di classe G (al di sotto dei 150 metri dal suolo) e con distanza minima dagli osservatori fissata in 50 metri.

 

Il documento definisce poi i limiti e le condizioni di utilizzo per i droni di classe A3, ovvero quelli con massa superiore ai 4 kg, e disciplina tutti gli aspetti di responsabilità civile e assicurativa a carico dei piloti. Il decreto demarca le aree vietate al sorvolo (aeroporti, ecc.) e stabilisce le sanzioni per la violazione delle norme, da multe pecuniarie fino al ritiro della licenza di pilotaggio. Il DPR 100/2017 costituisce il principale atto regolatorio in materia di droni in ambito nazionale.

 

Indispensabile per tutte le abilitazioni è inoltre un corso pratica di volo, durante il quale apprendere tecniche e procedure operative in piena sicurezza. Solo affidandosi a istruttori certificati ENAC è possibile ottenere le competenze richieste per gestire correttamente i droni, nel rispetto delle norme.

 

Patente drone: Limitazioni e divieti

La normativa italiana in materia di droni prevede una serie di limitazioni e divieti importanti da conoscere per chi intende conseguire la patente drone. In primo luogo, è vietato sorvolare aree sensibili come aeroporti e infrastrutture critiche entro un raggio di 5 km, nonché assembramenti di persone e abitazioni. Questa limitazione è stabilita al fine di tutelare la sicurezza delle operazioni di volo dei droni, evitando potenziali interferenze con il traffico aereo di aeromobili convenzionali negli aeroporti o con elicotteri di soccorso ed emergenza.

 

Il divieto di sorvolo degli aeroporti in un raggio di 5 km dalle recinzioni aeroportuali ha la finalità di garantire che i droni non interferiscano con le rotte di decollo e atterraggio degli aerei, creando un potenziale pericolo.

 

Anche il divieto di sorvolare assembramenti di persone, abitazioni o infrastrutture serve a tutelare la privacy dei cittadini e ad evitare eventuali danni alle strutture e persone in caso di guasti tecnici al drone o errore del pilota. Queste limitazioni, indicate in modo chiaro nei regolamenti Enac, devono essere ben note a chiunque intenda conseguire la patente drone e svolgere operazioni di volo in modo sicuro e responsabile. Particolare attenzione va riservata anche alle limitazioni relative all’altezza massima consentita, che varia a seconda della classe del drone (150 metri per i droni A1).

 

Fondamentale è poi rispettare le distanze minime dagli osservatori, pari a 50 metri per i droni A1 e 150 metri per quelli A3. Queste e altre nozioni, come i limiti di peso, sono approfondite durante il corso introduzione metodologia SORA, propedeutico al rilascio delle licenze.

 

E’ proibito qualsiasi sorvolo non in condizioni di visibilità, di giorno e di notte, per garantire sempre la sicurezza delle operazioni. Solo rispettando scrupolosamente tali paletti normativi è possibile pilotare droni in modo responsabile.

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