Regole droni 2024

Regole droni 2024: tutte le novità

È noto come il settore dei sistemi a pilotaggio remoto sia soggetto a normative in costante aggiornamento, al fine di tutelare la sicurezza pubblica e migliorare la gestione del traffico aerospaziale a bassa quota. Le regole droni 2024 non fanno eccezione e introducono significative modifiche alle procedure di certificazione, registrazione e categorizzazione dei velivoli civili.

 

Tali innovazioni normative, mirate principalmente ad adeguare la regolamentazione italiana al quadro giuridico UE, devono essere pienamente conosciute e rispettate dagli operatori. Ciò vale in particolare per i piloti APR, tenuti a dimostrare la propria preparazione tecnica e consapevolezza delle procedure. A tal fine, si rivelano essenziali i corsi di aggiornamento periodico presso scuole accreditate come Professione Drone, in grado di fornire formazione completa sulle nuove linee guida in vigore dal 2024.

 

Osservare scrupolosamente le direttive, mediante una formazione costante, costituisce un requisito fondamentale per continuare ad operare nel pieno rispetto della norma. Solo mantenendo aggiornate competenze e conoscenze è possibile massimizzare i livelli di sicurezza degli impieghi civili di droni, “equipaggiando” gli operatori con cognizioni e abilità sempre al passo coi tempi.

 

Regole droni 2024: Cambiamenti normativi dal 2024

Dall’inizio di quest’anno, il settore dei sistemi a pilotaggio remoto civile, più comunemente noti come droni, sta per affrontare significativi cambiamenti normativi volti a migliorare la sicurezza ed enucleare linee guida operative più omogenee a livello europeo.

 

Le regole droni 2024 introdurranno nuove sottocategorie legate al concetto di “etichetta Cx“, ovvero di classificazione del velivolo in base a caratteristiche prestazionali verificate e certificate. Tali etichette andranno da C0 a C4 e determinano la sottocategoria A1A2 o A3 nella quale il drone sarà autorizzato ad operare in base a specifici criteri di distanza da persone e costruzioni.

 

Si renderà inoltre obbligatorio il “Remote ID“, vale a dire la trasmissione digitale di dati identificativi del sistema durante il volo per consentire un più facile monitoraggio. Per i droni privi di etichetta Cx, che rappresentano ancora una consistente fetta di apparecchi in commercio, la sottocategoria di impiego sarà stabilita in base al peso, con tutti i velivoli sopra i 249 grammi che ricadono automaticamente nella più restrittiva A3.

 

Si tratta di una modifica sostanziale poiché imporrà limitazioni sensibilmente più stringenti. Al fine di supportare gli operatori in questo processo di adeguamento normativo, è già disponibile un corso per droni  che, attraverso materiali didattici strutturati e test di verifica, permettono di ottenere la licenza Eu-Drone necessaria per ciascuna sottocategoria. Si tratta di percorsi formativi flessibili ed accessibili, in grado di guidare nella comprensione delle novità normative e nell’ottenimento delle necessarie abilitazioni per volare legalmente già dal 2024.

 

Regolamento droni 2024: Certificazioni, registrazioni e sottocategorie

Con l’introduzione delle nuove regole droni 2024, il quadro delle certificazioni, registrazioni e sottocategorie per i sistemi a pilotaggio remoto civile vedrà alcune significative trasformazioni.

 

Attualmente l’impiego dei droni avviene principalmente nella cosiddetta “categoria aperta”, che raggruppa i velivoli destinati a innocue attività ricreative e d’impresa. Dal 1° gennaio 2024, le sottocategorie A1, A2 e A3 determinano i criteri operativi differenziati in base alla classificazione CX. Tale sistema si basa sull’apposizione di etichette certificate che attestino le performance del singolo modello.

 

I droni privi di tale certificazione saranno ricondotti a regimi più restrittivi in funzione del peso, con tutti i sistemi superiori ai 249 grammi che opereranno nella sottocategoria A3. Per volare in qualsiasi sottocategoria sarà poi obbligatorio conseguire la licenza Eu-Drone presso una scuola di droni autorizzata, che forniranno la formazione teorico-pratica richiesta.

 

In aggiunta, gli operatori dovranno ottenere un numero identificativo rilasciato dalle autorità competenti a seguito di registrazione. Tali dati andranno riportati tramite il sistema di “Remote ID” durante i voli dei modelli CX1, CX2, CX3 e CX4 proprio per consentirne l’identificazione e il tracciamento da remoto.

 

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